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Titre : Zoo umani. Delle Venere ottentotta ai reality show

Auteur : Bancel Nicolas, Blanchard Pascal, Boëtsch Gilles, Deroo Éric et Lemaire Sandrine (dirs)

Editeur/partenaire : Ombre corte, collection « Culture »


Texte :

Il grande circo della modernita « Zoo umani. Dalla Venere ottentotta ai reality show », un volume collettivo per Ombre Corte che ricostruisce categorie e linguaggi, gabbie e recinti del passato dominio coloniale e del presente postcoloniale « Si tratta di dare, ai cittadini della metropoli, la coscienza di proprietari che loro dovranno acquisire per sentire senza protestare l'eco dei fucili lontani. Si tratta di annettere al fine paesaggio della Francia, già esaltato prima della guerra da una canzone sulla canna di bambù, una prospettiva di minareti e pagode ». Era il 1931, e queste parole si potevano leggere in un appello sottoscritto da Paul Éluard, André Breton, Louis Aragon e altri surrealisti parigini per il boicottaggio della grande Esposizione coloniale che stava per essere inaugurata nella capitale francese. L'appello non ebbe un gran successo: quando l'Esposizione aprì i battenti, il 6 maggio, migliaia di visitatori si avventurarono per i padiglioni che celebravano la "Grande Francia", e nel giro di sei mesi, in piena depressione economica, si registrarono oltre 33 milioni di ingressi, più di quanti ve ne fossero stati all'Esposizione universale del 1889. Un trionfo, insomma, almeno sotto il profilo finanziario. Più difficile è valutare l'impatto politico e simbolico dell'Esposizione: apparentemente al suo apogeo, il dominio coloniale francese (e non solo) stava in realtà cominciando a scricchiolare. Se già la Grande guerra aveva rappresentato nelle colonie un momento di accelerazione della resistenza nazionalista, il sostegno bolscevico alle lotte anticoloniali, sancito con il Congresso di Baku del 1920, aveva dato loro nuovo impulso e nuovi linguaggi. Proprio l'anno prima dell'Esposizione coloniale parigina, l'insurrezione nazionalista di Yan Bei, seguita da una jacquerie comunista nel Nord del Vietnam, aveva scosso la dominazione francese in Indocina.

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